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“mafia”, una brutta parola

GOZZO: “In Italia con le stragi di mafia c’è stato un golpe”. Voi nel 1992 dove eravate? Cosa ricordate?

Il procuratore aggiunto della procura di Caltanissetta, Nico Gozzo, ha rilasciato un’intervista a L’Unità nella quale dichiara: “In Italia con le stragi di mafia c’è stato un golpe“, “Poi è ormai chiaro che la morte dei due giudici è stata il risultato di un’unica strategia mafioso-terroristica per far capitolare lo Stato, per farlo scendere a patti“.

In voi cosa producono queste dichiarazioni? Cosa sapete dei colpi di Stato? Nel 1992, quell’estate del ‘92, quanti anni avevate? Cosa ricordate di quell’Italia, di Falcone, di Borsellino?

Quando penso ad un colpo di Stato mi viene sempre in mente un 11 settembre. Era il 1973, a Santiago del Cile il Generale Augusto Pinochet prendeva il potere: assediato all’interno del Palazzo de la Moneda, il Presidente, Salvator Allende, lanciava un ultimo disperato appello alla radio. Lo Stato cileno aveva subito un Golpe.

A Torino, nelle stesse ore, gli Inti Illimani si esibavano in concerto e scoprivano, dal palco, che in pratica il loro paese non esisteva più. Vivranno in Italia fino al 1988, come rifugiati politici. I miei genitori erano a Torino, quel giorno.

In quello stesso anno, Enrico Berlinguer lanciava l’idea di un compromesso storico con quattro articoli su Rinascita a commento del golpe in Cile. Il compromesso non potè realizzarsi, tuttavia l’Italia resistette e infine non visse la temuta soluzione di “tipo cileno”.

Nel 1992 io avevo dieci anni. Ricordo solamente la morte di Giovanni Falcone, in onore del quale scrissi una poesia che temo sia andata perduta, che recitava “Giovanni Falcone Cuor di Leone”. Sicuramente la rima più banale di tutte, ma ero una bambina e la prosa poetica, ancora oggi, è il mio punto più debole. Perchè mi spingesse a scriverci delle righe sopra, però, significava che quella strage mi aveva colpita, forse ferita. Delle immagini di Capaci ho un ricordo nitido, con tutta probabilità non sapevo esattamente chi fosse Falcone e ancora meno sapevo dare un senso reale alla parola “mafia” che, appunto, per me rimaneva principalmente una parola. Una brutta parola, ma non credo fossi in grado di capire perchè e, tante volte, anche in seguito, mi rimarrà quella sensazione di qualcosa che in fondo non conosco.
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nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

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