tutti i giorni i nostri problemi sono messi in secondo, terzo, quarto, quinto, sesto o ancor meglio in ultimo piano, se va bene,
perlopiù, non sono neanchè considerati da quell'accozzaglia di individui che alcuni si ostinano a chiamare giornalisti; come può esistere il giornalista in un luogo dove il giornalismo non esiste più o meglio è relegato in settori preclusi al grande pubblico abituato a riconoscere nel giornalista il grande attore strapagato che non andrebbe mai contro il potere, visto che è il potere che lo ha messo lì?!
Arriverà anche il loro momento e probabilmente coinciderà con il nostro, in cui la loro indolenza, paura e opportunismo li lascerà soli in un abisso dal quale non potranno più tornare.
Noi invece lasceremo il nostro motto che servirà alle generazioni future la possibilità di capire come si può vivere e bene senza la o le trappole dei poteri morti e padronali, 'potrete farci schiavi con la violenza e noi vi combatteremo ma MAI SERVI per nostra volontà nonostante i vostri allettamenti.
Il potere, quello vero è lo sguardo del prossimo nei tuoi confronti, senza alchimie dettate dallo status ma semplicemente da quello che sei e non ciò che hai o rappresenti, di conseguenza la ricchezza è una convenzione umana, ecco perchè in questo momento storico valgono molto i politici, le mafie, le banche e troppo poco gli uomini.
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