▼ News ▼ Diano Marina ▼ Immagina ▲ Top
Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



applausi

Applausi a una regista italiana


Articolo pubblicato sabato 15 maggio 2010 in Svezia [Svenska Dagbladet]

La regista italiana Sabina Guzzanti, secondo quanto riporta la BBC, ha ricevuto una standing ovation quando al festival di Cannes è stato mostrato il suo film sul terremoto dell’Aquila dell’anno scorso. Guzzanti sostiene che Silvio Berlusconi si sia servito del terremoto per migliorare la propria immagine invece che prendersi davvero cura delle sessantamila persone che hanno perso la loro casa. Dipinge Berlusconi come un “Draquila”, che succhia il sangue dalla città colpita dalla tradegia.
Il ministro italiano per i Beni Culturali Sandro Bondi quest’anno boicotterà il festival a causa del fatto che il film verrà proiettato.
Guzzanti, dopo la proiezione del film, ha detto che è servito coraggio per andare contro al governo, ma pensa che il film abbia comunque avuto un buon impatto sugli spettatori. In Italia è uscito nei cinema la settimana scorsa e ha avuto un vasto pubblico.

continua ...

nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

commenti



mafiosamente


Loading...

in rete

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina