L’informazione è al collasso
Raggiunto il minimo storico, le notizie spariscono. Le responsabilità degli italiani.
In questi giorni tre ‘notizie’ fanno riflettere: le dichiarazioni di Massimo Ciancimino a Palermo, il voto della Camera sull’ennesimo salvacondotto al premier e le le foto di una cena nel 1992 tra Di Pietro ed alcune persone, tra le quali Bruno Contrada, in quel momento dirigente dei servizi segreti civili.
I tre fatti, da collocarsi tra la cronaca nera e quella politica, sono di enorme rilevanza. Televisione e quotidiani hanno liquidato mafia e ‘legittimo impedimento’ in un battibaleno, mentre deformano sistematicamente la ‘non vicenda’ che riguarderebbe Di Pietro. In questo scandaloso gioco delle tre carte gran parte dei cittadini sono complici della caduta verticale di qualità dei media, perchè gli italiani comunque non leggono, non si informano e se scelgono di conoscere preferiscono interessarsi alla piccola cronaca senza senso del gossip.
Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo e capo della corrente Dc andreottiana in Sicilia, ha detto alcune cose in una testimonianza resa davanti ai magistrati: “Nel 1990, grazie alle sue amicizie che aveva in Corte di Cassazione, mio padre riuscì a fare annullare l’ordine di custodia che fu emesso dal gip Grillo per la vicenda mafia e appalti [...] mio padre aveva inventato una specie di sistema di spartizione degli appalti: potremmo chiamarlo ‘il sistema’. D’accordo con Bernardo Provenzano gli appalti venivano spartiti equamente tra tutti i partiti, in consiglio comunale, a seconda della loro rappresentatività [...] Mio padre in quegli anni si vedeva spesso con gli imprenditori Franco Bonura e Nino Buscemi. E insieme investirono soldi anche in una grande realizzazione alla periferia di Milano, che è stata poi chiamata Milano 2 ... leggi tutto inviatospeciale.com
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