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Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



dedicato al cane renzi ed ai suoi padroncini

gli italiani veri la monarchia ed il fascismo li hanno affanculati da generazioni,
nonostante i veleni ( scie aeree ) della nato e dei banchieri rothschild,
noi siamo ancora vivi , voi siete morti e non ve ne siete accorti.

continua ...

egoismo più paura non fanno uomini, fanno bestie

Un neoliberismo di merda
Viviana

Hanno tanto propagandato un neoliberismo che avrebbe portato ad un mondo migliore, con più lavoro e più benessere per tutti, meno miseria e meno disoccupazione, che tutti ci sono cascati, e anche chi sperava in una rivoluzione proletaria o in una socialdemocrazia nordica o in una democrazia allargata e partecipata ha ceduto alle sirene del mercato, ad una presunta libera concorrenza che si autoregolasse da sola, ad un crescente progresso generalizzato, a guadagni facili e rapidi ottenuti con metodi dubbi e discutibili, e ha messo lo scopo della sua vita nella speranza di possedere di più, di avere maggior potere sugli altri, di moltiplicare i propri desideri, imitare i vizi delle classi abbienti e trasgredire la legge pur di soddisfare voglie meschine.
E il piacere e il possesso sono diventati i massimi Dei.
In loro nome si sono spacciate autentiche sciagure, come le guerre di esportazione di democrazia, la delocalizzazione del lavoro, l’abbattimento delle norme di tutela dei lavoratori, l’annientamento dello stato sociale, la corrosione dei diritti costituzionali, la distruzione del pianeta, il cambio climatico, la schiavizzazione, la speculazione borsistica selvaggia, il sostegno dei gruppi bancari alle guerre e al crimine, la fine dei diritti democratici, il moltiplicarsi della miseria e della disoccupazione…
Come in queste condizioni sia possibile che le masse votino ancora per i loro aguzzini resta un mistero che solo il plagio delle coscienze, la manipolazione mediatica e la corsa al potere e al possesso possono spiegare.
Ma quando in uno Stato non c’è altro e non si parla d’altro, quello Stato ormai è moralmente e legittimamente finito. Non esiste più la Democrazia.
E il potere di fare la legge o di gestire l’economia o di amministrare la religione diventa un potere senza più diritto, senza più carisma, senza più giustificativo etico e sociale che ne legittimi l’esistenza. Diventa Potere e basta e dunque sopruso fine a se stesso.
Ma quando il potere si scopre nudo nella sua essenza più feroce e insensata, quando serve solo a mantenere la propria forza e a coprire i propri abusi, allora, sia esso laico, politico, economico o religioso, può essere solo rigettato dalla compagine sociale.
L’egoismo arido e cinico, la mancanza di partecipazione sociale, la caduta di valori e di ideali e l’assenza di empatia verso chi sta peggio sono diventati le regole di una vita sciagurata e fine a se stessa che le classi egemoni hanno presentato come modello abietto del vivere e che le classi subalterne hanno cercato di imitare senza riuscire a produrre anticorpi durevoli ed efficaci contro i danni conseguenti. E’ stata una vera contaminazione distruttiva.
In questo declino dissennato di ciò che rende onorevole un’esistenza e lodevole una Nazione, né i partiti né le religioni né le ideologie laiche né i gruppi economici sono riusciti a costituire un polo di luce a cui ispirarsi, anzi sono cresciuti i tentativi dei malviventi del potere di feudalizzare lo stato, unificare le opposte fazioni nei privilegi e negli abusi, creando sempre nuove impunità a favore di pochi e sempre nuove disparità per i soli potenti, allargando il solco tra la cricca che comanda e il resto del popolo, uccidendo al contempo futuro e democrazia, fino alla dissoluzione dello Stato stesso.
Col neoliberismo, il corpo sociale ha perso via via qualsiasi significato di merito che lo tenga unito, non più la religione, la chiesa, la patria, i valori civili, il senso di umanità, l’appartenenza a una nazione o a una etnia, la speranza nel futuro o nel progresso, solo sporadici tentativi di agglomerare le masse sulle voci dell’odio, della paura, del vizio, dell’egoismo…
Ma egoismo più paura non fanno uomini, fanno bestie.
La classe operaia non va più in paradiso. Non va più da nessuna parte. Non va più nemmeno al suo posto di lavoro quando è stata licenziata per ingiusta causa e non più reintegrata dal giudice. Quest’epoca ha deciso che la classe operaia va al cesso. Ma le ha tolto anche il cesso.

COSE DA RICORDARE, COSE DA DIMENTICARE


Amy Winehouse - You know I'm no good. Live in London 2007




continua ...

non è uno statista e nemmeno un politico, è un piazzista emozionale come quei truffatori dalla parlantina facile che si infilano nelle case per derubare i vecchietti. Chi è?

Viviana
Renzi sta smantellando da un anno tutte le garanzie di un sistema democratico fondato sulla rappresentanza popolare del parlamento e sulla divisione dei poteri e ha già distrutto quei diritti del lavoro per cui generazioni di lavoratori hanno combattuto per 150 anni, mentre fa fuori progressivamente tutte le difese dello stato sociale, rendendo sempre più sguarniti i cittadini, di tutele e di diritti.
Il suo disegno ben mirato procede in un continuo asservimento delle istituzioni, mentre assomma su di sé tutti i poteri dello Stato, e si circonda di yesman buoni a servire solo lui e ad ubbidirlo in tutto e per tutto, cone le istituzioni che si riempiono solo dei suoi nominati.
Il pilastro fondamentale di uno Stato autoritario è la figura del capo o dittatore. Quando un uomo solo prende su di sé il potere di tutti, non siamo più in una democrazia ma siamo in una tirannide.
Bersani ha tuonato contro Renzi che sta instaurando un sistema autoritario. Poi, però, da un anno non fa che votare tutte le sue sciagurate riforme. Interrogato sul gap tra denuncia e voto, ha detto: “Sì, è autoritario, ma solo un pochettino”. Insomma è come quella che diceva che era incinta ma “non troppo”.
La sciagura più grande della nostra repubblica è di essere formata da uomini piccoli che non hanno mai imparato ad essere cittadini, che non hanno mai capito il valore delle libertà democratiche, e che sono pronti a svenderle al primo che offre una mancetta, uno spettacolo da circo o l’illusione per i deboli di identificarsi con un potere forte e vincente che li riscatti dalla loro pochezza umana. Siamo una democrazia bambina che non è mai cresciuta abbastanza per definirsi una democrazia matura. E che rischia di cedere al primo prepotente che esercita il potere, così come una bambina cede al primo pedofilo che le offre delle caramelle.

Renzi non è uno statista e nemmeno un politico
è un piazzista emozionale
come quei truffatori dalla parlantina facile che si infilano nelle case per derubare i vecchietti.
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Nello Statuto del Pd è scritto chiaramente che chi è condannato anche in primo grado non deve essere candidato: E’ una delle tante regole che il Pd ha deciso di ignorare. Anche in questo il M5S dimostra maggiore serietà.

Tutti i Paesi dell’occidente hanno leggi che regolano le relazioni tra lobbye e politica. L’Italia no. Le leggi discendono direttamente dagli interessi delle lobby che danno ordini alla politica. Così l’Italia viene uccisa dalle mazzette. Peggio di noi fanno solo Cipro, Ungheria e Spagna. Non si fanno le leggi nell’interesse dei cittadini, ma per favorire certi gruppi di interessi. Si deve alle lobby l’acquisto di 4 nuove navi da guerra per il modico costo di 1,6 miliardi di euro. Sono 3 anni che ben 11 proposte di legge giacciono dimenticate in commissione. Alcune di esse sotto ottime. E’ un peccato! Salverebbe parecchi tesoretti, senza ereditarli dai governi precedenti o inventarseli di sana pianta.

Miley Cyrus and Dolly Parton Singing 'Jolene'




continua ...

Renzi una Vanna Marchi marchettara da due soldi che incaponisce i citrulli e ha creato nel Paese una specie geneticamente modificata

Dedicato all’imperversante greggismo

MINCHIATE DI GHISA: IL REATO DI TORTURA

Continuano ad imperversare… i D’Alema, i De Gennaro, i Salvini, i Renzi, le Boschi, i Farinetti, i DelRio, le Paito, gli Zanda, le Picierno, le Santanchè…
Un diluvio di minchiate di ghisa in un chiasso insopportabile.

Viviana Vivarelli
Non c’è legge di Renzi che non sia marcia, guasta, viziata. Non c’è una sola legge o riforma o emendamento che esca da lui che non sia un abbozzo pietoso e malfatto che oltre a rivelare una completa incapacità a legiferare (come se non avesse uno stuolo di tecnici giuridici a servizio) non finisca col salvare interessi corrotti, vizi immondi, cricche di delinquenti, impedendo l’applicazione di una qualunque giustizia, invece di facilitarla o permetterla. Presto ci riproverà con la liberatoria alla frode fiscale fino al 3%, già stoppata la vigilia di Natale ma che sta nelle sue corde da sempre, in attesa di depenalizzare anche la bancarotta fraudolenta del padre&C, mentre la cosiddetta riforma della Giustizia è riuscita a trasformarsi in una immensa sanatoria, per cui, oltre all’assoluzione garantita fino a 5 anni di pena, si darà al giudice (a libro paga) il potere di giudicare ‘tenue’ il reato e di assolverlo qualora il soggetto sia alla prima condanna, legge per cui De Luca e Berlusconi torneranno vergini e casti, alla faccia della Severino, e si aprirà un futuro radioso per i malfattori che saranno sempre o al primo reato o al delitto giudicato ‘tenue’ o all’eterna prescrizione facile, “per sempre rinverginati”.
Nemmeno Berlusconi era riuscito a tanto e con una massa di media plaudenti in cui la parola ‘critica’ o ‘opposizione’ è stata estromessa di forza persino dalle possibilità latenti del pensiero, in una uniformità prolissa che nemmeno il Duce aveva potuto mai conseguire.
Si guardi l’ultima nata, informe coacervo di enunciazioni che dovrebbero mostrare all’Europa che anche l’Italia ha una legge contro la tortura e che invece è fatta in modo tale da non punire, come al solito, nessuno, tant’è che con questa legge le belve che uccisero a botte Cucchi o che sferrarono 53 colpi mortali ad Aldovrandi se la caverebbero senza un graffio. E bene hanno fatto i 5stelle a non votare un simile obbrobrio, che, come tutte le leggi di Renzi è una apparenza senza sostanza, una ipocrita pagliacciata di questa Vanna Marchi marchettara da due soldi che incaponisce i citrulli e ha creato nel Paese una specie geneticamente modificata, i renziani, specie melassosa di urlanti che si ammantano di un rosso-rosa con sopravveste nera e manco si capacitano di essere dei fascisti di ritorno.
A noi non ci rovina l’arroganza di quelli come Renzi. Ci rovina la dipendenza psicologica dei nuovi tossici del Pd, ormai zombi senza ritorno.
.
Il peggior analfabeta
è l’analfabeta politico.
Egli non sente, non parla,
né s’importa degli avvenimenti politici.

Egli non sa che il costo della vita,
il prezzo dei fagioli, del pesce, della farina,
dell’affitto, delle scarpe e delle medicine
dipendono dalle decisioni politiche.

L’analfabeta politico è così somaro
che si vanta e si gonfia il petto
dicendo che odia la politica.

Non sa l’imbecille che dalla sua
ignoranza politica nasce la prostituta,
il bambino abbandonato,
l’assaltante, il peggiore di tutti i banditi,
che è il politico imbroglione,
il mafioso corrotto,
il lacchè delle imprese nazionali e multinazionali.

Bertolt Brecht

continua ...

5 lettere, renzi? razzi vostri

non si direbbe ma per merito (!?) di qualcu(l)no
sono lì, a rubare i soldi degli italioti:

capitolo 1:

“Buona Pascuetta” e il tweet di Antonio Razzi diventa subito virale


capitolo 2:


Non solo Twitter: con Renzi è nata la repubblica del Selfie


insomma si potrebbe dire che la stupidità governi gli stupidi italiani.
Citazioni sulla stupidità.
  • Alcuni scienziati affermano che l'idrogeno, poiché sembra essere ovunque, è la sostanza basilare dell'universo; non sono d'accordo. Io dico che c'è molta più stupidità che idrogeno, e che quella è la vera sostanza costitutiva dell'universo. (Frank Zappa)
  • Chiunque può sbagliare; ma nessuno, se non è uno sciocco, persevera nell'errore. (Cicerone)
  • Ci sono imbecilli superficiali e imbecilli profondi. (Karl Kraus)
  • Ci sono sciocchezze ben presentate come ci sono sciocchi ben vestiti. (Nicolas de Chamfort)
  • Contro la stupidità anche gli dei sono impotenti. Ci vorrebbe il Signore. Ma dovrebbe scendere lui di persona, non mandare il Figlio; non è il momento dei bambini. (John Maynard Keynes)
  • Di quando in quando uno sciocco deve pur azzeccarci, per combinazione. (William Cowper)
  • Di volta in volta possono cambiare gli argomenti, ma la stupidità terrà il suo tribunale in eterno. (Ernst Jünger)
  • Dietro la frase: "Mio figlio è un piccolo genio" c'è sempre un genitore idiota. (Ivan Della Mea)
  • Fanfare, bandiere, parate. Uno stupido è uno stupido. Due stupidi sono due stupidi. Diecimila stupidi sono una forza storica. (Leo Longanesi)
  • Gli sciocchi da Adamo in poi sono in maggioranza. (Casimir Delavigne)
  • I cretini sono sempre più ingegnosi delle precauzioni che si prendono per impedire loro di nuocere (Legge di Murphy)
  • I mariti delle donne che ci piacciono sono sempre degli imbecilli. (Georges Feydeau)
  • I test d'intelligenza cui venne sottoposto diedero risultati sorprendenti: messo davanti a un cubo di Rubik impiegò solo dieci secondi a inghiottirlo. (Gino & Michele)
  • Il dialogo di due deficienti è uguale al monologo di due semideficienti. (Stanislaw Lec)
  • Il dominio vergognoso e schiacciante che la stupidità ha su di noi è dimostrato da come molti sono sorpresi quando si evoca il nome di questo mostro. Come ho potuto consatare anche quando, nella mia ricerca di predecessori nella trattazione della stupidità, ne ho trovati incredibilmente pochi. (Robert Musil)
  • Il genio può avere le sue limitazioni, ma la stupidità non ha tale limitazione. (Elbert Hubbard)
  • Il saggio muta consiglio, ma lo stolto resta della sua opinione. (Francesco Petrarca)
  • Infinita è la turba degli sciocchi, cioè di quelli che non sanno nulla! (Galileo Galilei)
  • L'imbecille finisce dove comincia l'eroe. (Alfredo Accatino)
  • L'uomo ha raccolto tutta la saggezza dei suoi predecessori, e guardate quanto è stupido! (Elias Canetti)
  • La bellezza serve alle donne per essere amate dagli uomini, la stupidità per amare gli uomini. (Coco Chanel)
  • La causa principale dei problemi è che al mondo d'oggi gli stupidi sono strasicuri, mentre gli intelligenti sono pieni di dubbi. (Bertrand Russell)
  • La stupidità è una sorta di cecità, di sconnessione dagli altri. E in quest'atmosfera la malvagità si radica. (Tilda Swinton)
  • La stupidità non è per nulla diversa dall'intelligenza, non ne differisce assolutamente. (Henryk Sienkiewicz)
  • Ma il cuore di certa gente non si domanda mai se valga la pena di fare tanta fatica per pompare sangue fino al cervello? (Paolo Cananzi)
  • Ma poi mi rendo conto che il problema della Stupidità ha la stessa valenza metafisica del problema del Male, anzi di più: perché si può persino pensare (gnosticamente) che il male si annidi come possibilità rimossa del seno stesso della Divinità; ma la Divinità non può ospitare e concepire la Stupidità, e pertanto la sola presenza degli stupidi nel Cosmo potrebbe testimoniare della Morte di Dio. (Umberto Eco)
  • Neanche gli Dei possono nulla contro la stupidità umana. (Friedrich Schiller)
  • Nell'arte c'è una finezza che apprezzo: il lieto fine che ci consola dell'esistenza quotidiana. La vita è delusione, tanto spesso ci defrauda dell'atto finale. Ma questa non è forse la stupidità della naturalezza?... (Robert Musil)
  • Nessuno è così stupido da credersi tale. (Roberto Gervaso)
  • Non bastano le disgrazie a fare di un fesso una persona intelligente. (Italo Svevo)
  • Non bisogna farsi mai ricattare dalla stupidità altrui. (Umberto Eco)
  • Non dico che voglio essere stupido, ma secondo alcuni la stupidità è una benedizione. Non conosci niente, non vuoi di più e non hai bisogno di nient'altro. (Janko Tipsarević)
  • Non esiste una sola idea importante di cui la stupidità non abbia saputo servirsi, essa è pronta e versatile e può indossare tutti i vestiti della verità. La verità invece ha un abito solo e una sola strada, ed è sempre in svantaggio. (Robert Musil)
  • Non prendertela se ti considerano mezzo scemo. Si vede che ti conoscono solo a metà. (Tiziano Sclavi)
  • Non è detto che gli intelligenti arrivino in alto e gli stupidi rimangano in basso. Ascesa e caduta non costituiscono affatto un processo razionale. (Virginia Woolf)
  • Ogni grande idea è al confine con la stupidità (Michel Gondry)
  • Ogni imbecille tollerato è un'arma regalata al nemico. (Mino Maccari)
  • Ogni minuto muore un imbecille e ne nascono due. (Eduardo De Filippo)
  • Pare che certa gente abbia fatto la fila per tre volte quando il buon Dio ha distribuito la stupidità. (Konrad Adenauer)
  • Passare per idiota agli occhi di un imbecille è una voluttà da fine gourmet. (Georges Courteline)
  • Per arrivare alla stupidità di un altro bisogna partire dalla propria, e qui, in questa cerchia di velleitari creativi ma di ruolo statale o partitico sicuro che non è il caso di mettere a repentaglio, nessuno è disposto a considerarsi stupido, non dico ideologicamente, ché questo è impensabile, ma emozionalmente stupido e quindi semplicemente umano. (Aldo Busi)
  • Per il bene la stupidità è un nemico più pericoloso della malvagità. Contro il male è possibile protestare, ci si può compromettere, in caso di necessità è possibile opporsi con la forza; il male porta sempre con sé il germe dell'autodissoluzione, perché dietro di sé nell'uomo lascia almeno un senso di malessere. Ma contro la stupidità non abbiamo difese. (Dietrich Bonhoeffer)
  • Per lo stupido il cretino è sempre l'altro. (Fruttero & Lucentini)
  • Più l'uomo è stupido e meglio capisce il suo cavallo. (Anton Cechov)
  • Più so, più so di non sapere. (Socrate)
  • Preferisco i mascalzoni agli imbecilli, perché a volte si concedono una pausa. (Alexandre Dumas (figlio))
  • Quando a 205 km orari un coglione ti precede di 5 centimetri e non ti fa passare, ricordati, figlio mio, che i coglioni stanno sempre in coppia. Quando a 205 km orari il coglione che ti sta dietro a 5 centimetri ti lampeggia perché vuole passare e tu sfiori il pedale del freno, ricordati, figlio mio, che i coglioni stanno sempre in coppia. (Daniele Luttazzi)
  • Quello che al mondo ascolta più cretinate è probabilmente un quadro in un museo. (Edmond e Jules de Goncourt)
  • Questo telegiornale va in onda in forma ridotta per adattarlo alle vostre capacità mentali. (Daniele Luttazzi)
  • Se un milione di persone crede a una cosa idiota, la cosa non cessa di essere idiota. (Anatole France)
  • Secondo la teoria del prof. Cipolla in ogni gruppo umano esiste una determinata percentuale di individui stupidi. È strano che Bush non ne abbia individuato nemmeno uno. (Maurizio Crozza)
  • Solo due cose sono infinite, l'universo e la stupidità umana, e non sono sicuro della prima. (Albert Einstein)
  • "Solo gli stupidi non hanno dubbi!". "Ne sei sicuro?". "Certo, non ho dubbi!". (Luciano De Crescenzo)
  • Solo gli stupidi sollevano pietre che poi ricadono sulla loro testa. (Mao Tse-tung)
  • Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione. (James Russell Lowell)
  • Solo un cretino è pieno di idee. (Leo Longanesi)
  • Sono sempre stato molto precoce. Una volta ho terminato un puzzle in meno di quattro giorni. E pensare che sulla scatola c'era scritto "Dai 2 ai 5 anni". (Claudio Bisio)
  • Stupido è chi lo stupido fa. (Forrest Gump)
  • Sì, sì, la terra, il cielo, gli astri, l'infinito! Ci si sente schiacciare. Ma c'è un infinito ancora più stupefacente: quello della stupidità umana. (Alexandre Dumas (padre))
  • Trovandosi immersi nell'ignoranza, sicuri di sé; ritenendosi saggi, gli sciocchi si aggirano urtandosi a vicenda, come ciechi guidati da un cieco. (Muṇḍaka Upaniṣad)
  • Un fesso erudito è più fesso di un fesso ignorante. (Molière)
  • Un imbecille non si annoia mai: si contempla. (Rémy de Gourmont)
  • Una sola cosa mi meraviglia più della stupidità con la quale la maggior parte degli uomini vive la sua vita: l'intelligenza che c'è in questa stupidità. (Fernando Pessoa)
  • Una volta ogni 4,2 secondi un uomo dice una stupidaggine... una donna lo sente e lo punisce. (Scrubs - Medici ai primi ferri)
  • Uno sciocco trova sempre uno più sciocco che l'ammiri. (Nicolas Boileau)
  • Uno stolto che non dice verbo non si distingue da un savio che tace. (Molière)
  • Viviamo in una società dove nessuna legge proibisce di guadagnare denaro diffondendo ignoranza o, in qualche caso, stupidità. (Tom Hanks)

continua ...

la corruzione al potere

Viviana
Ci sono vari modi per cominciare una lotta alla corruzione:
Rivedere la legge sugli appalti
Imporre penalizzazioni pesantissime a chi sforza i termini dell’appalto in costo, tempo e qualità
Abolire la legge obiettivo che salta persino le norme antimafia con la scusa della rapidità ed urgenza
Cacciare per sempre dalle istituzioni i corrotti e a qualunque grado della PA, con perdita dei benefici (vitalizi ecc)
Eliminare un grado di giudizio
Rendere esecutiva la pena subito dopo la sentenza di condanna in primo grado
Abolire qualsiasi prescrizione o patteggiamento
Eliminare le candidature di persone condannate per gravi motivi
Aumentare i finanziamenti alle forze di polizia e alla magistratura con armonizzazione e incrocio delle loro operazioni
Rendere trasparente il fisco e punibili col carcere le violazioni di rilievo
ma ovviamente nella famosa riforma della giustizia di Renzi non c’è nulla di tutto questo.

continua ...

Matteo Renzi come lo spassoso "Gastone" (Ettore Petrolini) ha tutta la prosopopea tipica di chi ha inventato "la macchinetta per tagliare il burro"

Piange Berlinguer!

Il PD? Un dito nell'occhio di chi ci ha creduto.
di Saverio Lodato - 1° aprile 2015
Cominciamo dalla fine, affermando che questo PD, per ciò che è diventato, per quanto è dilaniato al suo interno, per quanto è visibilmente sordo alle istanze del Paese, per quanto è invischiato in vicende giudiziarie, fondate o meno fondate che siano, non serve più a niente e a nessuno. Di più: è un oltraggio permanente a tutti quanti hanno creduto, in passato, che questo partito potesse cambiare l’Italia, cambiandone la concezione della politica. Il Pd oggi è un dito nell’occhio per quelli che speravano di costruire qualcosa di nuovo rispetto al ventennio berlusconiano. Di più: è il principale responsabile di una melassa gelatinosa in cui è impossibile distinguere fra destra e sinistra, fra valori di cambiamento e valori di conservazione, fra gallerie di volti che ormai si assomigliano tutti al punto da essere sovrapponibili fra loro. E’ diventato un caravanserraglio di inquisiti, voltagabbana, vecchie glorie trinariciute e peones di nuovissimo conio, giocolieri da talk show, elegantissime prime donne sbucate da non si sa dove, piccoli nuovi tribuni che fanno il verso ai politici del passato, persone, magari per bene, terrorizzate da una eventuale mancata ricandidatura; cantori, tutti insieme, dell’ovvio e delle banalità. Esagerato?
Vediamo. E’ innegabile che la "diversità" rivendicata da Enrico Berlinguer più di trent’anni fa, appartiene ormai ai vecchi film Luce e ai giovani italiani di oggi non dice assolutamente nulla.
Walter Veltroni ha fatto un film su Berlinguer, ma forse dovrebbe ricavarne un Secondo Atto per spiegarci come sia andato tutto a ramengo. E, magari, approfittarne per regalare generosamente una citazione ad Achille Occhetto (che, forse, se la merita). Pier Luigi Bersani difende cocciutamente la "ditta", ma forse dovrebbe spiegarci a cosa serva ormai una "ditta" in cui gli azionisti son diventati come i capponi di Renzo. E - soprattutto - ciò che "produce" questa "ditta". Roberto Speranza, proprio l’altra sera, ci ha spiegato che la magistratura fa bene a "indagare a 360 gradi" e che se emergono responsabilità di dirigenti del PD anche loro "devono pagare". Davvero?
Massimo D’Alema si dice "offeso e indignato" da intercettazioni che lo riguardano ma che non lo incriminano, adoperando gli argomenti difensivi adoperati, pari pari, da Maurizio Lupi. Poi c’è "Roma capitale della mafia", con mondi di sopra, di sotto e di mezzo. Poi c’è il Mose. Poi c’è Giusi Ferrandino, il sindaco di Ischia e la "gloriosa" cooperativa modenese, la CPL Concordia. Poi c’è il presidente del Pd siciliano, Marco Zambuto costretto a dimettersi per aver incontrato Berlusconi nel tentativo di convincerlo che un suo carissimo amico è "ingiustamente" accusato di un omicidio. Poi c’era il segretario del PD siciliano, quel Francantonio Genovese, finito in manette per le truffe colossali dei fondi regionali destinati alla formazione. Poi ci sono le inchieste che hanno investito a tappeto la giunta regionale dell’Emilia Romagna. Poi ci sono quattro - dicasi quattro - sottosegretari dell’attuale governo, tutti PD, Francesca Barracciu, Umberto Del Basso de Caro, Vito De Filippo, Giuseppe Castiglione, a non voler menzionare deputati e senatori, i quali conservano poltrona e alamari in barba agli editti roboanti di Speranza. Poi ci stanno i "ministri", i Giuliano Poletti, i Graziano Delrio, le Maria Elena Boschi, e il presidente del PD, Matteo Orfini, e i vice segretari PD, Lorenzo Guerini e Debora Serracchiani, che ripetono - con aria un po’ scocciata -  il mantra che l’Italia sta cambiando, è cambiata e cambierà. Infine, ci stanno le "minoranze interne", gli Stefano Fassina, i Pippo Civati, i Gianni Cuperlo, gli Alfredo D’Attorre, le Rosi Bindi, insieme al sempiterno Nichi Vendola, a spiegarci che, "prima o poi", fusse che fusse la vorta bbona, come diceva il grande Nino Manfredi, il governo cadrà …
Non è colpa nostra se il "catalogo" è questo. E nessuno si indigna? Nessuno.
Qualche giorno fa, Raffaele Cantone, responsabile dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, si è chiesto retoricamente perché le 80 - scusate se sono poche! - "fondazioni" politiche, che negli ultimi anni sono proliferate come funghi, devono sfuggire per principio a qualsiasi obbligo di un bilancio trasparente? E - ci permettiamo di aggiungere - a qualsiasi forma di tassazione che in Italia non si nega a nessuno (di quelli che lavorano, s’intende). Ma andiamo alla radice: a che servono le 80 fondazioni, visto lo schifo cui si è ridotta la politica? Sono scuole che forgiano gli Statisti del futuro? Ma a chi la raccontano? Andassero a quel paese, per dirla con Alberto Sordi!
Ed è possibile, o proibito per legge, dare un’occhiata anche a quei "centri studi" e a quelle "associazioni", profumatamente finanziate, che si sono intestate la titolarità dell’iniziativa "antimafia"? Cosa nasconde il caso di Antonello Montante, il paladino "antimafia" finito sotto i fari di due procure, e responsabile dell’agenzia per i beni sequestrati alla mafia su tutto il territorio nazionale, nonché delegato della Confindustria per "la legalità" e presidente degli industriali siciliani? Si moltiplicano le inchieste giornalistiche, spesso coraggiose (di una è autore Giuseppe Pipitone, del "Fatto quotidiano"), che spiegano, dati alla mano, come il "tesorone" - non il "tesoretto" -, delle ricchezze confiscate dallo Stato, marcisca o ritorni in mano, sotto mentite spoglie, agli stessi diretti "confiscati". Qualcuno che si indigna? Nessuno. Acqua in bocca. O, bene che vada, materia di veleni e ricatti incrociati.
Cosa nasconde il caso di Roberto Helg, l’imprenditore fallito messo alla guida della Camera di Commercio di Palermo, cavaliere del lavoro, l’uomo simbolo dell’antipizzo arrestato con le mani nel sacco mentre prendeva il pizzo? Siamo sicuri che dietro la buona fede dei ragazzi che ci credono non ci siano tanti altri imprenditori e commercianti che sull’argomento ci hanno marciato o ci stanno marciando?
L’Italia sembra che digerisca tutto. La tecnica propagandistica, adoperata dagli opinion leader di questo governo, è quella di minimizzare uno scenario spaventoso a sommatoria di "casi isolati", chirurgicamente risolvibili a suon di declamatorie, rigidissime o morbidissime a seconda che sia trave nell’occhio proprio o pagliuzza in quello altrui.
Matteo Renzi? Di quest’Italia, è il "fine dicitore". O - se si preferisce - l’imbellettatore. E, come lo spassoso "Gastone", ideato da Ettore Petrolini, ha tutta la prosopopea tipica di chi ha inventato "la macchinetta per tagliare il burro".

saverio.lodato@virgilio.it

continua ...

nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

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in rete

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina