CHI E’ NAPOLITANO
Viviana Vivarelli
Napolitano ha firmato per sette anni tutto quello che Pd e Pdl hanno voluto, anche leggi incostituzionali o che ledono i diritti di un Paese democratico.
Una sola volta in 7 anni ha rimandato una legge alle Camere
E’ l’uomo perfetto che non dà noia alla Casta. Del resto lo dichiarò lui stesso che rimandare una legge alle Camere era inutile tanto avrebbero potuto rivotarla di nuovo. Così ha ignorato il suo alto compito di garante della democrazia e di tutore della Costituzione. Una sola volta ha rinviato nel 2010 una legge mostruosa sul lavoro su “conciliazione e arbitrato nelle controversie individuali” e “la responsabilità per le infezioni da amianto”
Napolitano è quello che ha firmato tutte le leggi ad personam di Berlusconi, anche quelle bocciate poi dalla Consulta perché anticostituzionali, come il Lodo Alfano che sospendeva i processi delle maggiori cariche dello Stato finché in carica, ed è chiaro dunque perché Napolitano piaccia a Berlusconi. Persino Ciampi lo criticò dicendo: “Il capo dello Stato, tra i suoi poteri, ha quello della promulgazione. Ma, se una legge non va, non deve firmarla. E non può usare come giustificazione dire che, se il Parlamento riapprova la legge respinta, il Presidente è poi costretto a firmarla. Il suo dovere è di non promulgarla in prima lettura”. Ma Napolitano ha sempre firmato con la massima fretta qualunque porcheria, senza nemmeno aspettare il mese concessogli dalla Costituzione, e dimostrandosi perfettamente omologato alla Casta.
Anche per il legittimo impedimento nel 2010, presentato da Berlusconi per rendersi impunibile, Napolitano firmò e poi arrivò la bocciatura della Consulta per incostituzionalità.
Firmò anche la legge sullo scudo fiscale, criticato da Di Pietro, mentre il Pd prendeva le difese di Napolitano.
Va ricordato, comunque, che prese duramente posizione contro altre norme, come quella sulle intercettazioni o sul secondo Lodo Alfano e si mise contro sul caso Englaro, quando si oppose ad un provvedimento considerato incostituzionale.
In 7 anni Napolitano non ha mai inviato un solo messaggio alle Camere.
Ha usato la grazia in modi molto dubbi:
per il medico Piscitelli che aveva ucciso il figlio autistico,
per Ovidio Bompressi, l’assassino di Calabresi,
per Sallusti condannato per diffamazione,
e, recentemente, per il colonnello americano Joseph Romano, condannato per il rapimento di Abu Omar.
Ha bloccato l’iter processuale di Bruno Contrada.
In sette anni ha nominato un solo senatore a vita: Mario Monti, per dar via a un governo delle banche scippando il popolo italiano delle legittime elezioni.
-Dobbiamo a Napolitano il famigerato governo dei tecnici bocconiani (governo perverso dei magnati, della casta e delle banche), che ha rovinato totalmente il nostro Paese, governando senza equità né democrazia secondo criteri ultraliberisti.
-E’ stato lui che ha permesso in Costituzione la tagliola del pareggio del bilancio e sugli enti locali quello del patto di stabilità, senza che si facesse nessuna delle riforme che l’Europa aveva chiesto per lo sviluppo di questo Paese.
-E’ stato lui che ha firmato e garantito tutti gli atti dissennati di Monti e della sua compagine governativa, più scellerata di lui.
-E’ stato Napolitano che, pur essendo il garante della legge e il capo della magistratura, non ha aperto bocca quando il Ministro Clini ha calpestato una sentenza contro i padroni dell’Ilva o Marchionne ha negato i diritti del lavoro.
-E’ stato sempre lui che ha costretto alle dimissioni De Magistris, dopo l’inchiesta sui 20 miliardi di fondi europei rubati dai partiti in Calabria,
-e che si è scontrato con la procura di Palermo perché non si svelasse l’infame patto tra Stato e mafia, costringendo il pm Ingroia ad andarsene dalla procura di Palermo, dopo che erano emerse telefonate scottanti con Mancino che chiedeva protezione a Napolitano per sospetti di collusioni mafiose.
-e sempre lui ha preteso la distruzione delle telefonate intercettate, imponendo che le telefonate del Capo dello Stato non vengano mai esaminate.
A seguito di questi vergognosi fatti, Ingroia decise di andarsene dall’Italia e il consigliere di Napolitano ebbe un infarto.
-Infine la caduta di Monti avviene per dimissioni e non con voto di sfiducia. E, malgrado ciò e malgrado il basso consenso elettorale riscosso da Monti, Napolitano ha compiuto tutti i suoi atti successivi consultandolo e ignorando il 2° partito del parlamento: il M5S, contro cui ha sempre un manifestato un odio assoluto, mentre si è inventato i 10 saggi (sempre senza il M5S) come espediente per arrivare alla nomina presidenziale, senza riforma elettorale né nuove elezioni.
Difficile parlare bene di un uomo così.