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Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



Giornata mondiale della libertà dell’informazione

3 maggio 2008
Per non dimenticare i giornalisti e gli operatori uccisi nel vero esercizio delle loro funzioni



giornalisti



Giuseppe Alfano

Carlo Casalegno

Cosimo Cristina

Mauro De Mauro

Giuseppe Fava

Mario Francese

Peppino Impastato

Mauro Rostagno

Giancarlo Siani

Giovanni Spampinato

Walter Tobagi

Ilaria Alpi

Enzo Baldoni

Raffaele Ciriello

Maria Grazia Cutuli

Almerigo Grilz

Gabriel Gruener

Marco Luchetta

Enzio Malatesta

Carlo Merli

Carmine Pecorelli

Guido Puletti

Antonio Russo

Graziella De Palo

Italo Toni



operatori



Dario D’Angelo

Miran Hrovatin

Alessandro Ota

Marcello Palmisano

Maurizio Di Leo





fonte:articolo21

ed anche per coloro che quotidianamente si battono affinchè l'informazione nel nostro paese sia degna di essere definita tale.
Grazie a tutti.

v-day v-day v-day v-day v-day v-day v-day v-day v-day v-day v-day v-day v-day v-day v-day

1 commenti:

Melina2811 ha detto...

E' già da un pò che non faccio il solito giretto a salutare gi amici. Ciao da Maria

nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

commenti



mafiosamente


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L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina