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Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



I valori morali non glieli ha mai spiegati nessuno





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di VALERIA ROSSI - Io comincio a pensare che non “ci faccia”, ma che proprio “ci sia”.
Il candore con cui Berlusconi si è permesso di dire a una giornalista di RAI3 che la televisione pubblica “non dovrebbe attaccare né il governo, né l’opposizione” è indice o di totale pazzia, o di vera e propria ignoranza di quelli che sono i cardini della democrazia e di quello che è lo scopo principale del giornalismo, ovvero il controllo del potere.

Ora, che il nostro premier non ci stia del tutto con la testa è cosa risaputa: ma le sue malattie conclamate sono il satrapismo senile e la mania di grandezza. L’ignoranza delle basi della democrazia non credo sia riconducibile ad alcuna di queste: è proprio ignoranza crassa e basta. Così come è ignoranza crassa il suo convincimento di “non avere nulla di cui vergognarsi, neppure davanti alla sua famiglia”. Insomma, ci crede davvero. Per lui è cosa normale andare a puttane, così come è cosa normale chiedere a una giornalista di non fare giornalismo, ma lecchinismo servile.
Ci crede. E probabilmente ci crede perché è cresciuto in una famiglia in cui nessuno gli ha insegnato certi valori; in fondo è figlio di una casalinga non particolarmente acculturata e di un impiegato di banca dalla rapida carriera, sulla quale sorsero non pochi sospetti quando il bancarottiere piduista Michele Sindona, noto come riciclatore di denaro mafioso, indicò proprio “quella” banca come una delle preferite dalla mafia....

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nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

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L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina