▼ News ▼ Diano Marina ▼ Immagina ▲ Top
Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



mafiosamente


La sentenza della Cassazione è uno sfregio alla memoria di Falcone e di Borsellino, anch’essi uccisi da mandanti di partito attraverso la mano della mafia, perché scandagliavano gli sporchi affari dei politici. Oggi come ieri la mafia è nelle istituzioni, nel Governo, nel Parlamento, nella Magistratura, nelle Forze di Polizia. Non c’è nemico più assassino di quello che ti colpisce dall’interno, attraverso gli stessi organi che ti dovrebbero proteggere. La mafia è come un cancro insidioso, le cui metastasi si sono infilate da tempo nel corpo dell’Italia e lentamente la portano alla morte. Di queste metastasi tutti i partiti italiani, senza eccezione, si sono resi complici, col loro consenso, le loro collusioni, le loro indecorose cessioni, i patti bicamerali, le assenze, le ciniche convergenze. Quando l’interesse di bottega o quello personale vincono su valori più alti, non c’è partito che possa rivendicare una presunta onestà e non c’è politico che possa dire: “Tu qui non puoi criticare!”, non c’è persona che possa restare immune dall’accusa di aver svenduto l’Italia al crimine organizzato.
Viviana Vivarelli (masadaweb)

Nella teoria psicoanalitica un lapsus è l'espressione di un conflitto fra due forze. In particolare il termine lapsus designa quella forza che emerge direttamente dall'Es, il nostro inconscio, e che, sfuggendo al meccanismo della censura, si fa portavoce dei nostri veri desideri, dei nostri segreti delle nostre pulsioni

I trascorsi giudiziari di Dell’Utri

:
1967, conosce a Palermo Vittorio Mangano e Gaetano Cinà, mafiosi appartenenti a Cosa Nostra.
1974 porta ad Arcore Vittorio Mangano, per tutelare B e la sua famiglia da sequestri.
Mangano è un mafioso di spicco nel clan di Porta Nuova a Palermo, e ha già a suo carico 3 arresti e varie denunce e condanne, nonché una diffida risalente al 1967 come “persona pericolosa”. Dell’Utri conosce lo “spessore delinquenziale” di Mangano, e anzi, lo sceglie proprio questo. Dalle sue intercettazioni con Mangano risulta un traffico di droga
1976 Dell’Utri si trova insieme a Vittorio Mangano e ad altri mafiosi alla festa di compleanno del boss catanese Antonino Calderone
1977 è assunto da Filippo Alberto Rapisarda, che ha relazioni con personalità di spicco della mafia quali Ciancimino, Francesco Paolo Alamia e i Cuntrera-Caruana. In un rapporto della Criminalpol del 1981 la società Inim è definita “società commerciale gestita dalla mafia di cui la mafia si serve per riciclare il denaro sporto provento di illeciti”.
Diventa poi amministratore delegato della Bresciano Costruzioni, che dopo pochi anni va in bancarotta fraudolenta. Lo stesso anno è a Londra, dove partecipa al matrimonio di Girolamo Maria Fauci, boss mafioso che gestisce il traffico di droga fra Italia, Gran Bretagna e Canada.
1983, in un blitz di arresti a Milano contro la mafia dei casinò, viene trovato nella residenza del boss mafioso catanese Gaetano Corallo.
1992, estorce danaro al senatore Garraffa, minacciandolo col boss trapanese Vincenzo Virga (poi latitante e condannato per omicidio)
Per questa estorsione viene condannato a 2 anni
1995,arrestato a Torino con l’accusa di aver inquinato le prove nell’inchiesta sui fondi neri di Publitalia ’80 con false fatture e frode fiscale
2010, dichiara: “Io sono politico per legittima difesa. A me delle politica non frega niente. Mi difendo con la politica, sono costretto. Mi candidai nel 1996 per proteggermi. Infatti subito dopo mi arrivò il mandato di arresto. Mi difendo anche fuori [dal Parlamento], ma non sono mica cretino. Quelli mi arrestano”
1999, patteggia una pena di 2 anni e 3 mesi di reclusione per i reati di frode fiscale e false
2007 risulta il più assente: del Senato 673 assenze(41,1%).
2008, B lo ricandida al Senato, nonostante la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa.
In 10 anni di attività al Senato, non ha mai presentato un disegno di legge
2004, il tribunale di Palermo lo condanna a 9 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Poi a 2 due anni di libertà vigilata, oltre all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e il risarcimento dei danni alle parti civili
Per « un concreto, volontario, consapevole, specifico e prezioso contributo al mantenimento, consolidamento e rafforzamento di Cosa nostra, alla quale è stata, tra l’altro offerta l’opportunità, sempre con la mediazione di Dell’Utri, di entrare in contatto con importanti ambienti dell’economia e della finanza, così agevolandola nel perseguimento dei suoi fini illeciti, sia meramente economici che politici. »
« Vi è la prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico e, di contro, vi è la prova che la mafia, in esecuzione di quella promessa, si era vieppiù orientata a votare per Forza Italia nella prima competizione elettorale utile e, ancora dopo, si era impegnata a sostenere elettoralmente l’imputato in occasione della sua candidatura al Parlamento Europeo nelle file dello stesso partito, mentre aveva grossi problemi da risolvere con la giustizia perché era in corso il dibattimento di questo processo penale. »
2010 condannato dalla Corte d’appello di Palermo a 7 anni di carcere per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, e patteggia una pena di 2 anni e 3 mesi per frode fiscale, la condanna a 9 anni scende a 7 (collusione con Bontade, Riina e Provenzano), perché il giudice si ferma al 1992. La sentenza dice ha fatto da intermediario fra la mafia e B
Ha, sino al 1980, fatto da intermediario per gli investimenti a Milano di Stefano Bontade, che aveva bisogno di riciclare denaro sporco, frutto del traffico di droga, in aziende del nord.
Avrebbe organizzato un complotto con falsi pentiti per screditare dei veri pentiti che accusavano lui ed altri imputati.
E’ stato inquisito per aver costituito una nuova P2 per coartare l’attività di organi dello Stato, tale organizzazione avrebbe sostenuta l’ammissione di una lista farlocca per Formigoni e avrebbe favorito la nomina a presidente della Corte di Appello dell’amico Marra
2012 la Cassazione ha annullato il processo di 2° grado che ora è da rifare con altro giudice e si dice che per questo andrà in prescrizione, per quanto la prescrizione non dovrebbe valere per delitti di mafia.

Concorso esterno in associazione mafiosa: un reato in cui nessuno crede più?


Onestà

L'Onestà (dal latino honestas) indica la qualità umana di agire e comunicare in maniera sincera, leale e trasparente, in base a princìpi morali ritenuti universalmente validi. Questo comporta l'astenersi da azioni riprovevoli nei confronti del prossimo, sia in modo assoluto, sia in rapporto alla propria condizione, alla professione che si esercita ed all'ambiente in cui si vive. L'onestà si contrappone ai più comuni disvalori nei rapporti umani, quali l'ipocrisia, la menzogna ed il segreto. In molti casi la disonestà si configura come vero e proprio reato punibile penalmente, ad esempio nei casi di corruzione e concussione di pubblici ufficiali. L'onestà ha infatti una importante centralità nei rapporti sociali e costituisce uno dei valori fondanti su cui si fonda lo stato di diritto.

0 commenti:

nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

commenti



mafiosamente


Loading...

in rete

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina