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Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



cittadini di uno stato fantasma

Ogni giorno dovremmo avere un soprassalto per ciò che accade intorno a noi, invece niente.
O meglio niente fino a che l'accadimento non ci sfiora, ecco allora dentro di noi muoversi qualcosa ma cosa?

Forse la nostra indole, la nostra forza nascosta in un angolo trascurato, per troppo tempo, della mente.

Allora che fare?

Impossibile dirlo sin che non saremo coinvolti o malauguratamente travolti. Potremmo meravigliarci di noi stessi, nonostante decenni di affabulazione creata ad arte per partizionare un popolo, nato per creare stili di vita degni della vita stessa.

In vece arrivarono i cosiddetti furbi, molto religiosi, molto eleganti, molto massoni, molto mafiosi, molto ratti.

Molti "vuoti a rendere il prima possibile", molti di meno di quanto i loro mezzi di informazione dicano.

La maggioranza degli italiani é migliore dei propri rappresentanti ma è frazionata talmente tanto che ognuno è incosapevole di essere uno dei tantissimi ma 'tutti distratti dall'obiettivo'.

Come nel '92 con la morte dei partiti , i ratti di questo paese tramano.



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nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

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L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina