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Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



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non è uno statista e nemmeno un politico, è un piazzista emozionale come quei truffatori dalla parlantina facile che si infilano nelle case per derubare i vecchietti. Chi è?

Viviana
Renzi sta smantellando da un anno tutte le garanzie di un sistema democratico fondato sulla rappresentanza popolare del parlamento e sulla divisione dei poteri e ha già distrutto quei diritti del lavoro per cui generazioni di lavoratori hanno combattuto per 150 anni, mentre fa fuori progressivamente tutte le difese dello stato sociale, rendendo sempre più sguarniti i cittadini, di tutele e di diritti.
Il suo disegno ben mirato procede in un continuo asservimento delle istituzioni, mentre assomma su di sé tutti i poteri dello Stato, e si circonda di yesman buoni a servire solo lui e ad ubbidirlo in tutto e per tutto, cone le istituzioni che si riempiono solo dei suoi nominati.
Il pilastro fondamentale di uno Stato autoritario è la figura del capo o dittatore. Quando un uomo solo prende su di sé il potere di tutti, non siamo più in una democrazia ma siamo in una tirannide.
Bersani ha tuonato contro Renzi che sta instaurando un sistema autoritario. Poi, però, da un anno non fa che votare tutte le sue sciagurate riforme. Interrogato sul gap tra denuncia e voto, ha detto: “Sì, è autoritario, ma solo un pochettino”. Insomma è come quella che diceva che era incinta ma “non troppo”.
La sciagura più grande della nostra repubblica è di essere formata da uomini piccoli che non hanno mai imparato ad essere cittadini, che non hanno mai capito il valore delle libertà democratiche, e che sono pronti a svenderle al primo che offre una mancetta, uno spettacolo da circo o l’illusione per i deboli di identificarsi con un potere forte e vincente che li riscatti dalla loro pochezza umana. Siamo una democrazia bambina che non è mai cresciuta abbastanza per definirsi una democrazia matura. E che rischia di cedere al primo prepotente che esercita il potere, così come una bambina cede al primo pedofilo che le offre delle caramelle.

Renzi non è uno statista e nemmeno un politico
è un piazzista emozionale
come quei truffatori dalla parlantina facile che si infilano nelle case per derubare i vecchietti.
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Nello Statuto del Pd è scritto chiaramente che chi è condannato anche in primo grado non deve essere candidato: E’ una delle tante regole che il Pd ha deciso di ignorare. Anche in questo il M5S dimostra maggiore serietà.

Tutti i Paesi dell’occidente hanno leggi che regolano le relazioni tra lobbye e politica. L’Italia no. Le leggi discendono direttamente dagli interessi delle lobby che danno ordini alla politica. Così l’Italia viene uccisa dalle mazzette. Peggio di noi fanno solo Cipro, Ungheria e Spagna. Non si fanno le leggi nell’interesse dei cittadini, ma per favorire certi gruppi di interessi. Si deve alle lobby l’acquisto di 4 nuove navi da guerra per il modico costo di 1,6 miliardi di euro. Sono 3 anni che ben 11 proposte di legge giacciono dimenticate in commissione. Alcune di esse sotto ottime. E’ un peccato! Salverebbe parecchi tesoretti, senza ereditarli dai governi precedenti o inventarseli di sana pianta.

Miley Cyrus and Dolly Parton Singing 'Jolene'




continua ...

Renzi della democrazia proprio se ne sbatte

LA CRISI FA POVERI TROPPI, MA FA RICCHISSIMO QUALCUNO
Viviana Vivarelli
Ma da dove vengono i miliardi che la Bce dà alle banche private?
Ovviamente, non essendo la Bce una banca normale o una Fed che stampa valuta, i 16.000 miliardi di euro che ha prestato alle banche private allo 0,15% di interesse perché ci comprassero titoli di Stato al 4% di usura vengono alle nostre tasche.
Per cui noi siamo tartassati affinché le banche private europee se le spassino e sono anche le uniche ad averci guadagnato dalla crisi e le uniche che spingeranno sempre per distruggere ogni forma di democrazia e ostacolare ogni tentativo di ripresa. Le nostre sofferenze e i nostri sacrifici nell’Europa dell’euro sono serviti solo ad arricchire banche private, le quali, per di più, per la regola che si investe là dove si spera in un profitto maggiore, si guardano bene dal riversare questi soldi nell’economia reale ma speculano in transazioni finanziarie ad alto rischio, in particolare di quei titoli tossici o spazzatura il cui ammontare dal 2007 in poi è diventato 10 volte il Pil mondiale.
Tutto il gioco è tenuto in piedi da speculatori che sono in piccola parte le banche private stesse e in massima parte un pugno di forse 200 grandi magnati internazionali che giocano a poker con l’Occidente, puntando sul suo fallimento.
La Bce si comporta come una banca privata che arricchisce i soci in affari, ma anche Bankitalia è una banca privata e Monte dei Paschi di Siena è addirittura una banca di partito.
Come i partiti sono entrati anch’essi nel grande gioco della speculazione turbo capitalista, abbiamo visto di tutto, una confusione tra banche di deposito e banche di investimento che rischia di diventare fatale, l’elezione ai vertici europei dei responsabili maggiori dei paradisi fiscali, come Junker, le pressioni commerciali della destra statunitense che ora preme anche su Obama, e anche soldi pubblici dati agli enti locali ma investiti nei titoli tossici con le cariche massime delle istituzioni decise da banche estere come la Goldman Sachs o dal Fm.
Ciò rende ovvio come mai nessuno penserà mai a privatizzare una banca fallita come il Monte dei Paschi di Siena e sarà inutile chiedersi come mai per sopperire alle perdite di banche che usano i loro patrimoni per la speculazione pesante lo Stato cambi le regole così che le banche italiane abbiano di fatto un aumento di capitale di 7 miliardi..
Ma quando uno Stato, invece di sopperire a servizi ai cittadini, diventa un operatore di Borsa, la fine è sempre la stessa: la disperazione di quanti in quello Stato nemmeno capiscono quanto accade, il fallimento dello Stato stesso in quanto sistema democratico, il risucchiamento di ogni bene e diritto del cittadino, la crisi totale del suo tessuto produttivo, mentre paradisi fiscali e leggi consenzienti permetteranno agli speculatori potenti di salvarsi sempre, come è accaduto in Argentina.
Una delle conseguenze di questo feroce comportamento politico neoliberista renziano è data dai tagli proprio ai servizi dello Stato e i tagli alle forze di polizia, perpetrati ormai sistematicamente da anni rientrano in questo schema: impoverire lo Stato, privatizzare i servizi, aumentare le tasse alla solita base imponibile medio-bassa, e nel contempo spingere a privatizzazioni sempre più azzardate (Renzi sta spingendo anche per quella privatizzazione dell’acqua, che è stata rifiutata dal referendum come grande conquista popolare e momento ineguagliabile di democrazia diretta. Ma Renzi della democrazia proprio se ne sbatte come dei referendum o dei diritti sanciti dalla Costituzione e procede inesorabile verso una dittatura del capitale sempre più feroce e paralizzante in cui torneremo indietro di 70 anni, con la reimposizione di un nuovo fascismo.

continua ...

In uno Stato ben governato...

In uno Stato ben governato vi sono poche punizioni, non perché si facciano molte grazie, ma perché vi sono pochi criminali: quando lo stato è in decadenza il gran numero dei crimini ne assicura l'impunità.

continua ...

i rappresentanti delle istituzioni italiane continuano imperterrite nel loro limbo

un limbo diviso tra mafia e corruzione, poveri ignoranti persi nel loro 'io' mai incontrato e mai vissuto,

frustrati che vivono del loro misero potere, piccoli imPiegati ad un volere altrui,

servi che pagano con un prezzo altissimo, appunto la rinuncia a vivere, pur di farsi fotografare, intervistare o riprendere da mezzi,

anzi più che mezzi li definirei infimi metodi per disinformare una popolazione e renderla passiva dinnanzi ai soprusi dei corrotti,

se io fossi il o un presidente qualsiasi in questo stato (la s maiuscola immaginatela), mi sarei dimesso dalla vergogna di essere paragonati ad altri paesi

 classificati oltre il 50° posto per INFORMAZIONE, CORRUZIONE e quant'altro

 ma a questi fa gioco il sistema mafia-corruzione,

quindi era ovvio il bis!

Cosa c'è di meglio del corrotto se non il biscorrotto,

la melma se è mafiosa diventa banca.

Benvenuti nello stagno, benvenuti nell'italia di berlusconi di napolitano e del pd,

come dire la mafia e la corruzione intorno a te!

ps: quelli onesti, cioè non collusi o affiliati, semplici lavoratori è facile eliminarli;

basta un sistema mafioso tipo equitalia e ti suicidi,

o un sistema disinformatico e ti nascondi,

comunque sia il potere attuale in italia, dal 1992 difende e fa leggi o decreti (pdudc), solo per disonesti e possibilmente ricchi.


Gregorio Samsa è il personaggio che ha il coraggio di diventare davvero un immondo e gigantesco insetto per urlare l'ingiustizia che è perpretata quotidianamente nei confronti di milioni di persone, le quali vengono costrette per comprare, avere il necessario... stavo dicendo per vivere, ma è più giusto dire per 'esistere', sono costrette a spendere l'intera giornata, o alla ricerca di un lavoro, o alla realizzazione di un lavoro, o alla sottomissione a un lavoro, o alla malattia dovuta ad un eccesso di lavoro. Insomma, l'inquietudine è il sentimento portante di tutte le società che non tengono conto della grandezza e della preziosità di ogni singolo essere umano. (Silvano Agosti)
Citazioni su La metamorfosi

continua ...

largo ai giovani (mafiosi)

le più alte cariche dello stato ( la s maiuscola la metterò quando saranno veramente alte)

Giorgio Napolitano      87

Renato Schifani            62

Gianfranco Fini             60

Mario Monti                   69

Alfonso Quaranta          76

Carlo Azeglio Ciampi    92
--------------------------------
totale                               446                      età media 74 anni e 4 mesi

i latitanti mafiosi più pericolosi ( han provato a cercarli a casa loro?)

Marco Di Lauro                   32
Pasquale Scotti                    54
Matteo Messina Denaro    50
Giovanni Motisi                   53
Domenico Condello            56
Giuseppe Giorgi                  51
-------------------------------------
                                               296              età media 49 anni e 4 mesi

differenza 150 (ovviamente i numeri indicano gli anni)

queste istituzioni ormai vecchie e derelitte impediscono ai giovani di buona volontà di affermarsi a discapito di giovani dalla mentalità mafiosa quindi senza anima ( in senso psicologico non certo religioso ) che sicuramente sono ben rappresentati dalle istituzioni italiane di questi ultimi decenni.
le varie mafioserie si stanno scatenando per rimpasti gattopardeschi,forza mafia!

continua ...

cittadini di uno stato fantasma

Ogni giorno dovremmo avere un soprassalto per ciò che accade intorno a noi, invece niente.
O meglio niente fino a che l'accadimento non ci sfiora, ecco allora dentro di noi muoversi qualcosa ma cosa?

Forse la nostra indole, la nostra forza nascosta in un angolo trascurato, per troppo tempo, della mente.

Allora che fare?

Impossibile dirlo sin che non saremo coinvolti o malauguratamente travolti. Potremmo meravigliarci di noi stessi, nonostante decenni di affabulazione creata ad arte per partizionare un popolo, nato per creare stili di vita degni della vita stessa.

In vece arrivarono i cosiddetti furbi, molto religiosi, molto eleganti, molto massoni, molto mafiosi, molto ratti.

Molti "vuoti a rendere il prima possibile", molti di meno di quanto i loro mezzi di informazione dicano.

La maggioranza degli italiani é migliore dei propri rappresentanti ma è frazionata talmente tanto che ognuno è incosapevole di essere uno dei tantissimi ma 'tutti distratti dall'obiettivo'.

Come nel '92 con la morte dei partiti , i ratti di questo paese tramano.



continua ...

diciotto sentenze della Corte costituzionale, adesso siamo maggiorenni


Quattro quesiti referendari, diciotto sentenze della Corte costituzionale, un paio di crisi di governo: per trent’anni, la questione televisiva si è intrecciata con le vicende politiche italiane. Non è successo in nessun altro Paese occidentale; in nessuno il proprietario di quasi metà dei canali televisivi nazionali si presenta alle elezioni cinque volte in quattordici anni, per tre volte le vince e diventa capo del Governo.
Più di trent’anni è durata la «guerra» televisiva. Le sue radici affondano nella critica all’industria culturale. Le sue battaglie sono state parte di un gioco che aveva per posta l’assetto politico del Paese: gli anni Ottanta, l’ascesa del Cavaliere, il formarsi dell’Ulivo e la sua fine con la caduta del Governo Prodi, le leggi Maccanico, Gasparri e Gentiloni, la travagliata esistenza del pd, il naturale alternarsi dei cicli poli tici. E, ora, i giorni scuri in cui alcuni potrebbero perdere fiducia nel futuro del capitalismo.
Da trent’anni la questione televisiva ingombra la scena politica italiana.
Può essere piantata come bandiera dell’opposizione al centrodestra berlusconiano. Oppure può essere studiata per capire le cause delle tante anomalie italiane, di cui fa parte.

La questione televisiva ha avuto un ruolo di primo piano sulla scena politica italiana.
È stata una guerra di potere travestita da guerra di religione, volta ad annientare l’avversario.
È durata trent’anni.




il fine giustifica i mezzi,
la chiesa scende in campo




brodaglia mediatico-politico-religiosa
un'ancora che esclude un futuro





per gli italiani 'libertà' è una parola/slogan
non uno stato mentale.

continua ...

nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

commenti



mafiosamente


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in rete

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina