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Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



forza renzi

un paese ormai finito, con ancora qualche cittadino che si accorge che qualcosa non funziona. Altri drogati da televivione e media in generale che venerano i loro padroni e aguzzini. Istituzioni stuprate da personaggi infimi e corrotti, leggi fatte da delinquenti per favorire la delinquenza. Io guardo il cielo solcato da mezzi che avvelenano l'ambiente e le menti delle persone, a volte indifferente e menefreghista di ciò che accadrà agli altri ma comunque infastidito di quello che sta succedendo.
L'Italia sta morendo per mano non di mafie e corruzione ma per mancanza di informazione, i giornalisti nei paesi civili sono cani da guardia qui sono discepoli del padrone di turno, che tristezza leggere la storia del nostro paese e accorgerci che è rappresentata da vermi che utilizzano vermi.
ps: pensavo che berlusconi fosse il peggio essendo erede di craxi e gelli, poi ho visto renzi napolitano e il pd ed ho capito che il peggio deve ancora arrivare!
ppss: mai visto italiani come gli ultimi suddetti tanto servi del potere e del denaro, quelli di prima avevano almeno un pò di orgoglio!

The Doors - The End (original)




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nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

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in rete

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina