▼ News ▼ Diano Marina ▼ Immagina ▲ Top
Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



il paese piu’ bello d’ Europa da’ le spalle alla democrazia

Niente tripartizione dei poteri nel Paese piu’ bello d’Europa
Pubblicato giovedì 12 febbraio 2009 in Olanda [de Volkskrant].

Anche senza voler essere politically correct, non è esagerato affermare che, per un Paese come l’Italia – con quasi 60 milioni di abitanti e altrettanti interessi – sarebbe utile avere a disposizione un pacchetto di leggi e regolamenti ai quali attenersi di tanto in tanto.
Gli italiani in effetti hanno gia’ un’attenzione estremamente bassa per l’interesse comune; le auto parcheggiate in tripla fila che paralizzano il traffico sono l’esempio più banale. Un sistema legale e giudiziario regolari riescono appena a contrastare queste caratteristiche anarchiche del paese.
L’applicazione delle regole non riesce a dare risultati. Dove puo’ condurre un simile stato di cose, si e’ visto questa settimana durante la furibonda lite riguardo la morte della paziente in coma Elana Englaro.
Rappresnetanti dei cittadini hanno accusato il presidente Napolitano di omicidio. I cattolici sono scesi in strada additando il padre di Eluana come un boia. Il premier Berlusconi ha detto, come se la sua opinione personale in questo caso fosse necessaria, che lui non staccherebbe mai la spina se fosse il padre di Eluana, la ragazza che gia’ da 17 anni vive in stato vegetativo ma che secondo Berlusconi “puo’ ancora avere figli”.
Questo imbarazzante spettacolo non si sarebbe mai verificato se dall’inizio ci si fosse semplicemente attenuti alle regole. Tali regole conferiscono ad Eluana pieno diritto a morire – la Corte di Cassazione si era gia’ pronunciata a riguardo lo scorso novembre in modo chiaro. In qualsiasi altra democrazia i politici si piegano senza fare il muso davanti ad una sentenza del genere – in rispetto al principio democratico della divisione dei poteri. In Italia senza alcuna traccia di vergogna ci si sbarazza di una sentenza della magistratura, mandando a quel paese Montesquieu e la sua opera filosofica sulla divisione dei poteri.
La questione Eluana non è slegata dal resto, per dirla dolcemente. Dieci anni fa alcuni giudici (non solo italiani ma anche europei) stabilirono che una emittente televisiva di Berlusconi, “Rete 4″, violava in modo grave le leggi. “Rete 4″ ha continuato normalmente a trasmettere su una frequenza tv che aveva perduto nella gara d’appalto dell’assegnazione delle frequenze a favore di una emittente commerciale estranea che non faceva parte dell’impero. Ma “Rete 4″ trasmette ancora oggi senza problemi nonostante la Corte Europea abbia gia’ da tempo dichiarato che l’emittente e’ illegale.
Inoltre ci sono una quantità di parlamentari che malgrado siano inquisiti per reati di frode, corruzione e associazione mafiosa, se ne rimangono seduti sui loro seggi come se niente fosse. Ci sono poi quelli che non si fanno quasi mai vedere in parlamento, ma comunque ‘decidono’ riguardo a proposte di legge grazie ai colleghi di partito che premono in loro assenza i bottoni per la votazione. Quando i membri dell’opposizione hanno fecero delle foto con i loro telefonini per documentare questa frequente irregolarità, furono loro stessi ad essere ammoniti: fare delle foto avrebbe potuto minare la ‘dignità del parlamento’.
In Italia “lo Stato non e’ a servizio della legge, ma la legge a servizio dello Stato”, ha scritto il giudice siciliano Felice Lima recentemente a proposito della magistratura italiana. Così il paese piu’ bello d’ Europa da’ le spalle alla democrazia.
Fonte italia dall'estero

Gli autori del disatro economico,sociale e culturale

Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi
Sottosegretari di Stato alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta
Paolo Bonaiuti (Informazione, comunicazione ed editoria)
Gianfranco Miccichè (CIPE)
Carlo Giovanardi (Famiglia, Droga, Servizio civile)
Michela Vittoria Brambilla (Turismo)
Aldo Brancher (Federalismo)
Rocco Crimi (Sport)
Maurizio Balocchi (Semplificazione normativa)
Guido Bertolaso (Soluzione dell'emergenza rifiuti nella regione Campania)

Ministri senza portafoglio

Rapporti con le Regioni: Raffaele Fitto
Attuazione del Programma di Governo: Gianfranco Rotondi
Pubblica amministrazione e l'Innovazione: Renato Brunetta
Pari opportunità: Mara Carfagna
Politiche Europee: Andrea Ronchi
Rapporti con il Parlamento: Elio Vito
Riforme per il Federalismo: Umberto Bossi
Gioventù: Giorgia Meloni
Semplificazione Normativa: Roberto Calderoli

Ministri con portafoglio

Affari Esteri: Franco Frattini
Sottosegretari: Stefania Gabriella Anastasia Craxi, Alfredo Mantica, Enzo Scotti
Interno: Roberto Maroni
Sottosegretari: Michelino Davico, Alfredo Mantovano, Nitto Francesco Palma
Giustizia: Angelino Alfano
Sottosegretari: Maria Elisabetta Alberti Casellati, Giacomo Caliendo
Difesa: Ignazio La Russa
Sottosegretari: Giuseppe Cossiga, Guido Crosetto
Economia e Finanze: Giulio Tremonti
Sottosegretari: Alberto Giorgetti, Daniele Molgora, Nicola Cosentino, Luigi Casero, Giuseppe Vegas
Sviluppo Economico: Claudio Scajola
Sottosegretari:Ugo Martinat, Paolo Romani, Adolfo Urso
Politiche Agricole, Alimentari e Forestali: Luca Zaia
Sottosegretari: Antonio Buonfiglio
Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare: Stefania Prestigiacomo
Sottosegretari: Roberto Menia
Infrastrutture e Trasporti: Altero Matteoli
Sottosegretari: Roberto Castelli, Bartolomeo Giachino, Mario Mantovani, Giuseppe Maria Reina
Lavoro Salute e Politiche sociali: Maurizio Sacconi
Sottosegretari: Pasquale Viespoli, Ferruccio Fazio, Francesca Martini, Eugenia Maria Roccella
Istruzione Università e Ricerca: Mariastella Gelmini
Sottosegretari: Giuseppe Pizza
Beni e Attività Culturali: Sandro Bondi
Sottosegretari: Francesco Maria Giro

Con la complicità di scribacchini (della carta stampata e dei mezzi radiotelevisivi ), perlopiù dipendenti diretti e indiretti del potere politico ed economico di questo pseudo-governo; che si spacciano per giornalisti ,avendo ormai rimosso ciò che è la deontologia professionale di questi ultimi.

La deontologia professionale è dettata da un insieme di regole che guidano l’attività giornalistica
e ne garantiscono l’imparzialità e l’obbiettività.
Le regole deontologiche sono numerose e sempre in corso di aggiornamento anche se, oltre alla legge istitutiva dell’Ordine che prevede che vengano rettificate le notizie che risultino inesatte e riparati gli eventuali errori, i giornalisti hanno firmato protocolli e carte di principi o codici interni ad uno stesso giornale.
L'articolo 2 della legge che ha costituito il Consiglio Nazionale dei Giornalisti infatti, assume una grande importanza: è diritto insopprimibile dei giornalisti la libertà d'informazione e di critica, ma sempre nei limiti imposti dal rispetto della personalità altrui; è obbligo del giornalista rammentare i doveri imposti dalla buona fede e dalla realtà in fase di resoconto, attenendosi all'osservanza della verità sostanziale.

In particolare, si rammentano le seguenti norme e doveri:
* Carta dei doveri del giornalista
* Carta dei diritti e dei doveri del giornalista radiotelevisivo
* Carta di Treviso
* Comitato Nazionale per la correttezza e la lealtà
* Trattamento dei dati personali
* Carta Informazione e Pubblicità
* Carta dei Doveri dell'informazione economica

Fonte piccoligiornalisti.it

0 commenti:

nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

commenti



mafiosamente


Loading...

in rete

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina