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Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



questa sporca rete di complicità politica


Alcuni ritengono ingenuamente che la criminalità in Italia sia radicata soprattutto nella mafia e nei comportamenti degli extracomunitari, mentre il cuore delle maggiori attività criminose è lo Stato.

Se la corruzione italiana copre da sola un danno di 60 miliardi l’anno e se quel danno da solo risolverebbe i due terzi dei tassi che dobbiamo pagare sul debito pubblico, troppi elettori sembrano dimenticare che sono proprio i loro eletti a proteggere i corrotti o sono corrotti essi stessi, e impediscono allo Stato di punire i comportamenti criminali, perpetuando il governo dei peggiori e lasciando scoperta la necessità di una giustizia giusta. Gli ostacoli che in Italia hanno impedito finora che il nostro Paese si dotasse di una legge anticorruzione come tutti i Paesi europei sono la prova maggiore che i partiti di governo e principalmente Fi e Pd sono marci e Renzi non fa eccezione.

Reati tipici della criminalità dei colletti bianchi sono la frode fiscale, la frode commerciale, la truffa di danni dello Stato, la sottrazione di danaro pubblico, l’autoriciclaggio, la turbativa d’asta, l’evasione fiscale, l’elusione fiscale, il falso in bilancio, la collusione mafiosa….tutti comportamenti che in Italia spesso non sono puniti affatto o cadono in veloce prescrizione (vd Penati), grazie a leggi permissive e di protezione che possono essere state anche fatte da Berlusconi ma che il Pd si è guardato bene dal modificare, avvalendosene per i propri delinquenti.

Così, mentre per avere piantato in casa una piantina di marijuana o simile, si muore massacrati di botte in un carcere o in un sede di polizia, per la corruzione, nelle prigioni italiane (grazie a questa sporca rete di complicità politica) ci sono solo UNDICI corrotti. 11 !!!!

E i colpevoli di reati orrendi contro la comunità vengono spesso messi nelle liste elettorali o passano da un incarico pubblico all’altro, con una omertà e una spregiudicatezza peggiori della stessa mafia, che almeno le proprie porcherie le nasconde, non le esibisce e le impone nei posti di potere!

1 commenti:

Anonimo ha detto...

(Gli ingordi e i suoi giullari)
La colpa dei giullari?
Avere diviso i lavoratori politicizzando il Sindacato per favorire i padroni
Ogni categoria sindacale rappresenta una fazione politica.
Tutte le fazioni politiche rispondono a l’interesse delle lobby che rappresentano.
Chi sono le lobby? Sono i padroni che i sindacati dovrebbero combattere
E come li combattono?
Ti promettono posti di lavoro e nel frattempo d’accordo con i Politici ne studiano la
Sua divisione iniziando dai SALARI differenziati Anche se il costo delle spese di prima necessità
sono eguali per tutti i Lavoratori La colpa ? è imputabile a tutte le categorie sindacali e politiche
i lavoratori li paragonerei ad una catena fatta di grossi anelli se tirate le due estremità opporranno una forte resistenza prima che gli anelli cedano(e qui scatta l’inganno) la differenziazione degli stipendi ha fatto si che la cupidigia abbia prevalso Su l’unione indebolendone la catena. i Sindacati (Politicizzati) obbedendo alle lobby di partito sono riusciti nel tempo a coronare i loro intenti con danni per tutti i Lavoratori.
Per tanto se giovani non si sveglieranno per loro non ci sarà futuro .VITTORIO.A

nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

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