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Ormai è una sfiga fatale: chiunque ci prometta una riduzione delle tasse le aumenta. IL RE DELLE FANDONIE

Viviana Vivarelli
Come già aveva fatto Berlusconi, che governava a suon di balle e di promesse al vento, Renzi riparte sventolando una riduzione delle tasse per 50 miliardi, che non scuote dal coma canicolare la maggior parte degli Italiani (dal sondaggio Sky il 61% la ritiene una scemenza mentre altri si astengono). Come costui possa avere la faccia di promettere riduzioni fiscali quando per dare i 10 miliardi degli 80 euro ha alzato tutte le imposte lo sa solo il mago Otelma!
Dunque a parole elimina l’Imu (salvo che se parte la revisione del Catasto tutte le tasse sulla casa aumenteranno), nei fatti nessuna legge o decreto concreto parla della decantata riduzione, tant’è che nella finanziaria le tasse sono addirittura aumentate (l’Iva sale dal 10 al 13 entro il 2017 e dal 22 al 25,5% entro il 2018. Sarebbe un aumento fra i più pesanti mai realizzati, destinato a portare l’Italia ai vertici internazionali per imposizione sul valore aggiunto. Un’aliquota sopra il 25% significa, in parole semplici, che un quarto di merci e servizi acquistati se ne andrebbe in tasse. Il che porterebbe in 3 anni a un crollo dei consumi di 65 miliardi per le famiglie, e una crescita dei prezzi del 2,5%.
E per dare i famosi 80 euro Renzi aveva già aumentato al 22% le tasse sulle rendite finanziarie, 2° rincaro dopo quelli di Monti che aveva alzato l’aliquota dal 12,5% al 20. Dunque aumenteranno le tasse su dividendi, cedole e interessi di conti correnti, depositi bancari e postali, fondi comuni e gestioni patrimoniali. Altro che riduzione! Solo gli allocchi possono crederlo! (Mezz: mi permetto di segnalare che dal 1-7-2014 l’aliquota sulle rendite finanziarie è stata aumentata dal 20% al 26% , ivi comprese le partecipazioni non qualificate cioè inferiori al 20% di partecipazione azionaria.)
Per le partecipazioni qualificate (cioè oltre il 20% e quindi i grandi azionisti) la percentuale è rimasta invariata a circa il 20%.
Intanto Federconsumatori e Adusbef hanno già calcolato che il 2015 porta con sé un salasso complessivo, tra prezzi e tariffe, di 677 euro. Per gli alimentari 125 euro in più, per l’Rc auto 12 euro in più, per tariffe autostradali 37 euro, per l’acqua 22 euro e aumentano anche le tariffe professionali e le spese postali.
La promessa di riduzione delle tasse era il cavallo di battaglia di Berlusconi, che faceva pure l’apologia dell’evasione fiscale, travestita da legittima autodifesa contro un fisco iniquo. Ma anche Berlusconi, fuori dalle sue balle, non fece che aumentare le tasse con Tremonti, aggiungendone anche 21 nuove fino al peso schiacciante del 45% (dal 42,5 iniziale). Poi venne Monti che trovò il già pesantissimo carico di nuove tasse sulle famiglie con figli e con redditi bassi e per chi viveva in case di proprietà e sostituì la stangata Irpef di Tremonti (socialmente insopportabile) con un aumento più o meno differito dell’Iva, alzando ancora le tasse dal 45% di Berlusconi a quasi il 46%. Berlusconi, con tutte le sue promesse di riduzioni di tasse, le aveva aumentate di 2 punti percentuali, Monti ci aggiunse un altro punto. E l’amica Fornero ci mise di suo il danno pensionistico, rubando a chi ne aveva diritto 18 miliardi. Tutto regolarmente votato con acclamazione “senza se e senza ma” dal Pd. E ora con Renzi si continua l’indegna sceneggiata!
La chimera delle riduzioni fiscali è sempre stata il cavallo di battaglia delle destre peggiori che mirano ad alleggerire i più ricchi per colpire i più poveri, depenalizzando gli evasori potenti e tagliando i servizi pubblici così da rendere più grama la vita dei deboli (Qualcuno per es. mi spieghi come mai le multinazionali non pagano tasse e come mai un’Italia in crisi si è permessa di regalare 98 miliardi di evasione alle slot machine, rifiutando pure la proposta 5 stelle di aumentare le tasse ai gestori e come mai il Pd ha fatto di tutto per salvare i Riva o per mostrare come esempio eclatante di bravo imprenditore proprio Marchionne che paga le tasse in Svizzera come De Benedetti o come Ferrero che la paga a Montecarlo). Come se non bastasse il voto di Renzi ha contribuito a riconfermare come presidente della Commissione europea quel Junker che per 18 anni ha accolto nel paradiso fiscale del Lussemburgo i miliardi di euro in nero rubati dai peggiori corrotti d’Europa. Il valore delle partecipazioni azionarie in società quotate sui principali listini globali denunciate da soggetti con sede in Lussemburgo è pari a 290 miliardi di euro. L’Italia, per capirci, si piazza appena dietro in questa classifica dato che il valore delle quote azionarie pubbliche di soggetti con sede nel nostro Paese vale 249 miliardi di euro.
Negli Usa, da Reagan a Bush, i repubblicani americani non hanno fatto che allargare il solco tra ricchi e poveri, sfrattando i poveri della grandi città, bloccando la possibilità di emancipazione economica e sociale dei poveri, aumentando disoccupazione e debito. Obama, al contrario, ha aiutato i poveri col servizio sanitario nazionale, ha aumentato i salari minimi, ha fatto qualche revisione fiscale.
Quando qualcuno parte con mirabolanti promesse poi taglia la sanità, i trasporti, le pensioni, gli aiuti ai disabili, la scuola pubblica (Renzi ha aggiunto un altro regalo di 400 euro alle scuole private e ora la Cassazione lo ha messo in imbarazzo accogliendo il ricorso del Comune di Livorno che chiede loro il pagamento dell’ICI, che è incostituzionale come i 400 euro di Renzi, perché la Costituzione lascia libertà alle scuole private “purché ciò sia senza oneri per lo Stato”. Per non inimicarsi la Chiesa, Renzi farà un incontro con rappresentanti della Chiesa, quello che per la distruzione delle leggi sul lavoro non ha fatto coi sindacati).
Ormai è una sfiga fatale: chiunque ci prometta una riduzione delle tasse le aumenta. Ora ci riprova il bagascio di Rignano e addirittura per 50 miliardi. Che sia la stangata finale?

MASNADE DI STATO





1 commenti:

Tattoo ha detto...

E' purtroppo così!
Una presa per il culo da parte dei governanti (di qualsiasi tendenza) promettere per non mantenere.
Bisogna dire che i nostri strilloni politicanti non sono da meno degli altri; quando è il momento della campagna elettorale si gonfiano il collo per impressionare i poveri cittadini elettori, sapendo benissimo che li stanno prendendo in giro con inutili promesse.
Questa è la politica odierna in Italia, un letamaio putrido che già dai tempi della DC, Montanelli diceva: votiamo tappandoci il naso.
Non vedo soluzioni semplici, ma solo con una rivoluzione popolare.

nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

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