Giuseppe Graviano, silenzio che parla "Quando starò bene risponderò"
di ATTILIO BOLZONI
PALERMO - Chi parla tace. E chi tace parla. Sono le voci che vengono da Brancaccio. È la trama dei "Graviano & Graviano", il fratello buono e il fratello cattivo, il molle e il duro, la coppia più mafiosa di Palermo che gioca l'ultima spericolata mano intorno al senatore Marcello Dell'Utri. Dicono e non dicono, conoscono e non conoscono, ricordano e non ricordano. A volte alludono, a volte minacciano. Più con il silenzio che con le parole.
È la più sofisticata rappresentazione mafiosa andata in scena negli ultimi anni, un gioco di specchi, la dissociazione morbida di Filippo e il castigo del 41 bis che sopporta Giuseppe, il primo che parla del suo "percorso di legalità" e smentisce di avere mai incontrato il senatore, l'altro che fa l'irriducibile ma intanto fa capire che prima o poi se la potrebbe "cantare". Una mossa e l'altra mossa, l'incastro con "il fraterno amico" Gaspare Spatuzza "che ha fatto le sue scelte", un labirinto siciliano, una tela di ragno... continua repubblica.it
I papaveri rossi dell’Italia liberata.
-
Questi fiori ricordano le gesta compiute in nome della libertà, sbocciando
spontanei tra i campi, lungo i ruscelli o i sentieri, in ambienti spesso
ostili,...
1 ora fa
0 commenti:
Posta un commento