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Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



il salvatore dei castelli di caste

Peggio di così non poteva andare neanche se avesserò eletto matteo messina denaro, almeno è più giovane, porta soldi ed è latitante per il suo operato ( diciamo che ha il senso della vergogna ).
L'altro che dicono essere presidente di qualchecosa la vergogna, il pudore ed il senso di responsabilità credo che non sappia cosa siano.
Nato nel GUF giovani universitari fascisti ha preso tutte le strade possibili pur di arrivare allo squallore odierno, dal comunismo becero della russia (giustificare i carri armati pur di sedare le opposizioni, vedi Ungheria ), al migliorismo più trasversale, per arrivare allo scopo padronale non guardare in faccia a nessuno ( soprattutto se italiani ), ex craxiano fino a che il sistema ha eliminato il craxi che si era illuso di poter disobbedire agli usa egetta ( vedi sigonella ), è arrivato sino ad oggi a voler rirappresentare uno stato malato, mafioso senza informazione, sanità, scuola e futuro!
Chiamatelo come volete ma non Presidente della Repubblica Italiana, al limite presidente di un luogo mediocre (allora ne sarebbe degno).

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nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

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L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina