Stato di diritto sotto assedio in Italia.
Pubblicato giovedì 8 gennaio 2009 in Danimarca [Information.dk]
Il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi vuole riformare il sistema giudiziario italiano, che è sempre stato il suo incubo personale, e sogna di terminare la sua carriera come Presidente della Repubblica. “Tutto ciò che riguarda politica ed etica in uno stato di diritto gli è estraneo”, dice un prestigioso intellettuale italiano.
In un discorso prima di Natale il Primo Ministro ha annunciato che il governo nel 2009 lavorerà per la riforma del sistema giudiziario, che – tra l’altro – limita l’autonomia del Pubblico Ministero. Per gli intellettuali e gli esperti di diritto italiani questo più che un sogno è un incubo.
Quando Berlusconi nel gennaio del 1994 decise di ”scendere in campo”, sembra abbia affermato ”Sono costretto ad entrare in politica, altrimenti mi mettono in galera”.
Molti osservatori temono che una lunga serie di casi di corruzione riguardanti parlamentari e politici locali aderenti al maggiore partito d’opposizione, Partito Democratico, convincerà i politici dell’opposizione a sostenere il piano di Berlusconi.
”Il terzo governo Berlusconi rappresenta il punto più basso nella storia d’Italia dall’Unità nel 1870 ad oggi”.A causa della supremazia degli interessi privati sugli interessi della collettività, il rapporto tra cittadini ed istituzioni non è mai stato peggiore di adesso.
Fino ad ora nessuna dittatura europea del ‘900 (neanche il fascismo italiano) aveva permesso che gli interessi privati dei leader politici fossero alla base del lavoro legislativo e giudiziario.
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