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Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



anche oggi

Anche oggi quasi nulla di nuovo sul fronte occipitale ( certo se fosse stato occidentale era più facile ma no io volevo dire quello che ho detto, allora i cultori mi correggerebbero dicendo: se dici occipitale devi collegarlo al frontale, e poi ci mettiamo anche il parietale, ) ?
No guardando dentro il cranio, quindi il cervello potremmo notare che ciò che manca alle persone è il dialogo cioè il discorso fra persone, come un fiume in secca fra due rive, ecco cosa è la televisione italiana un monologo fra opportunisti e persone che non concepiscono la solitudine come un inizio ma come una sfiga.
Chi non è capace di vivere nel proprio io senza agenti patogeni e fuorvianti (vedi droghe di vario genere, che si chiamino lavoro, medicine, telefonini, televisione, alcool o integralismi vari) è considerato solo un surrogato di esistenza.
Ecco ciò che è l'italia oggi un surrogato.
Aspettando quelli che aborrono la tv.
ps: quest'anno sono sei o forse sette anni non ricordo bene quando abbiamo dismesso la tv.

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nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

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in rete

L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina