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Cultura: l'unica droga che crea indipendenza. le notizie sono «fatti»... oppure «opinioni»... ?



chi vuole avvelenare il pianeta? ... e perchè?

praticamente ogni giorno da qualche mese ho cominciato a guardare il cielo in maniera più curiosa e persistente.

visto che un mio compito è andare dalle mie cocche (galline) per farle uscire all'alba e farle rientrare al tramonto nel loro nido per proteggerle da intemperie, faine , volpi e cani allo sbaraglio, ho notato in quel cielo che anni fa era normale, aerei che lasciano scie che diventano nubi.
Certo alcuni anni fa lessi delle famose scie chimiche ma essendo uno che non crede se non vede pensai a degli esaltati complottisti.
Oggi visto che devo riconoscermi come una mente matemetica, analitica e logica (non credo allo sbarco sulla luna di 50 anni fa, era un film: non credo all'11 settembre, due edifici così non collassano perfettamente su se stessi), per cui perchè aerei con rotte 'anarchiche' come quelle militari (NATO?) lasciano così tanti residui (velenosi?),
forse perchè il loro progetto è la morte.
parlando di minimo ottuagenari è compresibile che chi è vicino alla morte odi la vita,
questione di amore mai ricevuto e soprattutto mai dato.

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nel paese ... dei balocchi ...

Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della televisione. Ma quando si saranno resi conto fino in fondo di quello che possono fare la useranno in tutti i modi, anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi.
Karl Popper

Anarchico è colui che dopo una lunga, affannosa e disperata ricerca ha trovato sé stesso e si è posto, sdegnoso e superbo "sui margini della società" negando a qualsiasi il diritto di giudicarlo.
Renzo Novatore (da I fiori selvaggi, in Cronaca Libertaria, 1917). 

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L'inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n'è uno, è quello che è già qui, l'inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l'inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all'inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio. Italo Calvino


Diano Marina